Cesare Tallone
Biografia
di Gigliola Tallone
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La Famiglia, gli amici e la Maison Rustique
-INTRODUZIONE
-LA GIOVENTU'

-L'ISCRIZIONE A BRERA
-LA FAMIGLIA ARTISTICA
-I PRIMI RICONOSCIMENTI
-ESPOSIZIONE DI ROMA E GLI INIZI DELLA CARRIERA
-LA NOMINA A CARRARA, L'INSEGNAMENTO, ATTIVITA' E NOTE SALIENTI DAL 1884 AL 1891
-CESARE TALLONE E L’ALLIEVO GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO
-ATTIVITA’ E NOTE SALIENTI DAL 1891 AL 1898
-LA NOMINA A BRERA E INCARICHI ACCADEMICI
-MILANO E GLI ALLIEVI FUTURISTI
-LA FAMIGLIA , GLI AMICI E LA MAISON RUSTIQUE
-LA MOGLIE ELEONORA TANGO TALLONE
-ATTIVITA’ DAL 1900 AL 1919 PREMI, INCARICHI ACCADEMICI E NOTE SALIENTI
-EREDITA’ SPIRITUALE DI CESARE TALLONE - LA CRITICA POSTUMA
-I FIGLI
-ARCHIVIO TALLONE
Alla fine dell’estate del 1899 Cesare Tallone si trasferisce definitivamente a Milano con la moglie Eleonora e otto figli, nati tutti tra il 1889 e il el 1899.

- la figlia Vincenzina ha solo pochi giorni, essendo nata il 24 agosto del 1899.

Agli inizi della loro permanenza in Milano, la famiglia cambia casa con frequenza.
Nelle vie intorno all’Accademia di Brera, è ormai consueto lo spettacolo di un carro con il mobilio, seguito da otto bambini e dalla loro madre.
“La famiglia del professore” è inconfondibile. Benchè tutti adorassero Tallone e la sua bella famiglia, pochi erano i padroni di casa capaci di resistere a una simile impresa.
D’altro canto, la serafica madre, riteneva che la libertà dei suoi figli valesse bene qualche trasloco.

-Nel 1904 nasce Giuditta, l’ultima della prole, nella casa dei Peroli all’isola di S.Giulio, dove spesso i Tallone sono ospiti.

Quando la famiglia èad Alpignano o all’isola di S. Giulio, in vacanza,Cesare tiene una fitta e affettuosa corrispondenza con i figli, anche i piu’ piccoli. Spesso li raggiunge con amici e studenti e con loro fa lunghe passeggiate a piedi e in bicicletta e dipinge all’aria aperta.
Dopo la casa di via Montebello, attigua allo studio, intorno al 1909, troveranno la dimora piu’stabile, sufficientemente ampia e circondata da un grande giardino.
Mentre Tallone cercava uno studio in via Borgonuovo,8 la moglie scopre, quasi nascosta nel grande giardino interno, che ora si affaccia in via Crocerossa, una dimora abbandonata, l’ex convento dei Cappucini.
Con ironia, Eleonora ribattezza la casa piuttosto fatiscente “Maison Rustique”.
Dopo lavori di riassetto, finalmente tutta la famiglia trova la casa definitiva e vi permarra’ anche oltre la scomparsa dell’artista, nel 1919.
Milano, dai primi anni del ‘900 e’ meta di forti personalità, che diventano frequentatori ed amici del carismatico Tallone e della sua famiglia.
Margherita Sarfatti, stabilita a Milano in via Brera,19 nel 1902, diviene amica assidua di casa Tallone e proprio nella cerchia degli allievi di Tallone, scopre tanti talenti, a partire da Romolo Romani di cui scrive in quell’anno con entusiasmo.

Tutti i giovani artisti che frequenteranno dal 1908 il suo salotto di corso Venezia, sono allievi di Tallone: Carrà, Bonzagni, Romani con l’amico Boccioni, Tosi, Bucci, Funi, Carpi ,Dudreville, S.Elia … senza menzionare Sironi che frequenta e stima Tallone fin dalla sua prima permanenza a Milano nel ‘906-‘908 e diverra’ piu’ in la’, intimo amico del figlio gallerista Ermanno.

Se nel salotto della Sarfatti i giovani si recano per ragioni “spirituali culturali e artistiche”, ma pure “economiche”, e trovano in Margherita un’abile imprenditrice, in casa Tallone quei giovani frequentano da prima e sempre, per le sole ragioni spirituali, culturali ed artistiche.
Nessun salotto, quello dei Tallone, ma un porto di mare aperto ai begli spiriti amanti dell’amore per l’arte.
La Sarfatti, amica come Tallone di Marinetti e D’Annunzio, è per sensibilità vicina alla causa socialista, come Ada Negri e Sibilla Aleramo, intime dei Tallone, e la stessa moglie di Cesare, Eleonora e sua sorella Virginia (Agar), scrittrice e giornalista, attivista socialista, che si divide tra Parigi e Milano.

I figli di Cesare ed Eleonora gia’ manifestano il loro temperamento artistico, Emilia, che diverrà concertista, suona splendidamente il pianoforte, Ponina a quattro anni già interpreta Mozart, le serate trascorrono in discussioni e progetti, il piccolo Guido sorprende per la sua predisposizione alla pittura .
Il figlio Guido, iscritto a 13 anni a Brera, nel 1907 dimostra un talento precoce, ma è troppo giovane per essere pittore e frequentare, nel 1908, come erroneamente è scritto, il salotto della Sarfatti.
Terminata L’Accademia di Brera alla scuola del padre, che frequenta dal 1912 al 1915, si arruola e, solo dopo la fine della guerra, nel ’19, la Sarfatti lo inviterà ripetutamente ad entrare nel movimento “Novecento”, ma Guido Tallone rifiuterà garbatamente la proposta dell’amica, avendo in orrore ogni Corrente e temendo l’odore di politica.
Sibilla Aleramo, di Alessandria come Cesare Tallone, sara’ grande amica della famiglia, fin dal suo arrivo a Milano nel 1901 e, con una sua raccomandazione, presentera’ il figlio di Cesare, Alberto (Madino) alla fine degli anni ’20, a Darantiere di Parigi, dalla cui stamperia Madino prenderà il volo per la sua insuperabile arte di stampatore, famoso per le raffinatissime edizioni e i caratteri “Tallone”, per i quali fu definito il Bodoni del ‘900.
Marinetti, che aggrega intorno a sè nell’avventura Futurista gli allievi di Cesare, tra i quali Carrà, Romani e Bonzagni saranno i primi firmatari del manifesto-volantino del febbraio del ’10, e’ frequentatore degli stessi personaggi della cultura milanese, comuni amici di Tallone.
Al Savini, dove Tallone faceva memorabili serate con la moglie, i figli , amici ed allievi, fino all’esaurimento dell’ultimo compenso, incontrava spesso Marinetti, al cui seguito erano ancora i suoi allievi.
Marinetti, di carattere estroverso e generoso e, per certo verso, simile in eccentricità all’amico Tallone, rimarrà sempre amico della famiglia.
Intimo di Giuditta (Ponina) e il marito Franco Ciliberti, li frequenta ancora negli anni trenta-quaranta, nella loro Galleria Ciliberti a Milano, diretta da Ponina.
Nel 1940 Marinetti firma il Manifesto del “Gruppo Primordiali Futuristi S.Elia” con Franco Ciliberti, filosofo della cultura comasca e fondatore dei quaderni Valori Primordiali.
Nel ’41, anche per le difficolta’ economiche dell’amica, chiede in una lettera a Pavolini un sussidio a favore di artisti tra cui Franco Ciliberti, inoltre Marinetti e’ a contatto con Madino, a Parigi, e lo elogia per la sua arte di stampatore.
D’Annunzio, amico d’antica data di Tallone, e della famiglia di Eleonora, già nei primi anni ’80, avrà frequenti contatti con i suoi figli.
Cesarino sara’ accordatore ufficiale del Vittoriale e ottiene da D’Annunzio, nei primi anni’20, di abrogare una vecchia legge che imponeva ai pianoforti italiani pseudonimi stranieri, Ermanno frequenta il Vittoriale come antiquario, il Vate sara’ prodigo di elogi e frequenta Madino a Parigi, Guido ritrarra’ la pianista Baccara, una delle muse del vate, a Venezia nel ‘43, il cui ritratto si trova al museo del Vittoriale.
Oreste Ferrari, trentino, marito di MiliniTallone, irredento e volontario nell’ultima guerra e direttore della rivista “La libertà”, nel comitato sindacale dannunziano durante l’occupazione di Fiume e partecipe della prima resistenza al fascismo nel 22-25, oltre che poeta e insuperabile traduttore di Goethe, è coinvolto non solo dalla stima e amicizia , ma anche culturalmente da Marinetti e D’Annunzio.
Gaspare Gussoni, coevo di Cesare, amico e assiduo frequentatore, che sarà Cavaliere del Lavoro e Deputato della Repubblica, è altro personaggio fondamentale per il nascituro mercato dell’arte italiano, inteso nell’accezione elitaria e colta del tempo.
Vicino a Cesare, ammira e protegge molti dei suoi allievi, tra cui Guido Tallone ( che eseguira’ il suo ritratto nel ’30) e diviene un sensibile ed intelligente collezionista.
Nel 1926 le opere della sua scuderia compariranno nella Galleria - Libreria di via Croce Rossa, a pochi passi da casa Tallone, aperta dai fratelli Tallone, Ermanno, Alberto, Teresa e il cognato e marito di Teresa, il critico Somarè.
Nel ’28 Somare’ lascia la galleria, continuando la sua collaborazione esterna, e diviene titolare il conte Vittorio Barbaroux, genero di Gussoni.
Ermanno Tallone continua la direzione della Galleria, che prende il nome di Galleria Milano.