Cesare Tallone
Biografia
di Gigliola Tallone
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I figli
-INTRODUZIONE
-LA GIOVENTU'

-L'ISCRIZIONE A BRERA
-LA FAMIGLIA ARTISTICA
-I PRIMI RICONOSCIMENTI
-ESPOSIZIONE DI ROMA E GLI INIZI DELLA CARRIERA
-LA NOMINA A CARRARA, L'INSEGNAMENTO, ATTIVITA' E NOTE SALIENTI DAL 1884 AL 1891
-CESARE TALLONE E L’ALLIEVO GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO
-ATTIVITA’ E NOTE SALIENTI DAL 1891 AL 1898
-LA NOMINA A BRERA E INCARICHI ACCADEMICI
-MILANO E GLI ALLIEVI FUTURISTI
-LA FAMIGLIA , GLI AMICI E LA MAISON RUSTIQUE
-LA MOGLIE ELEONORA TANGO TALLONE
-ATTIVITA’ DAL 1900 AL 1919 PREMI, INCARICHI ACCADEMICI E NOTE SALIENTI
-EREDITA’ SPIRITUALE DI CESARE TALLONE - LA CRITICA POSTUMA
-I FIGLI
-ARCHIVIO TALLONE

Nel 1919 i figli maschi tornano dalla guerra e continuano ad abitare con la madre e le sorelle nella casa di via Borgonuovo, 8, la Maison Rustique.
Agli amici di sempre, Sibilla Aleramo, Sarfatti,Rebora, Gussoni…, e gli allievi già artisti affermati, si aggiungono altri, Titta Rosa, Oreste Ferrari, Enrico Somarè..
Emilia Tallone, concertista di pianoforte, che morirà sotto un bambardamento ad Alpignano nel ’43, sposa Oreste Ferrari, Irredentista e poeta e Teresa, che si spegnerà a quarant’anni, Enrico Somarè, critico d’arte.

Enea Tallone
Milano, 7febbraio1876- Lamone, 3 maggio1937
Figlio di Cesare Tallone e Paolina Bellati, viene riconosciuto da Cesare Tallone l’8 luglio del 1881.
A 18 anni, nel 1894, si iscrive alla Scuola Politecnica Federale di Zurigo presso la facoltà di Architettura . Frequenta il Politecnico con Albert Einstein, con il quale (dalle memorie del figlio Terenzio) ed altri compagni, organizzano un’ orchestrina di archi e si esibiscono nei locali di Zurigo per arrotondare le economie . Si diploma nel 1899 e si afferma subito come eminente personalità nel campo architettonico in Canton Ticino, dove svolge l’attività di Docente di Disegno ed Ornato Architettonico presso il Liceo Cantonale di Lugano e insegna Idraulica, Statica e Matematica alla scuola Cantonale dei Capomastri di cui è Direttore. Nel 1905 si trasferisce a Parigi, dove lavora nei più importanti studi di progettazione collaborando con Charles Girault alla ricostruzione dell’Arco di Trionfo, l’Arc Cinquantenaire di Bruxelles e Palazzo Reale di Laken. A Parigi frequenta il mondo artistico e rincontra lo scultore Paolo Troubetzkoy, che il padre gli aveva presentato giovinetto.Continuerà a frequentarlo sul lago Maggiore. Nel 1908 Paolo Troubetzkoy lo ritrae in una scultura di gesso ( base 28x28 , altezza 62), che esalta il fisico atletico di Enea, plasmato dalla lotta grecoromana di cui era cultore. Le eredi del figlio Ulderico Terenzio, Marilena e Carla Tallone,la donano al Museo di Lugano, dopo aver fatto riprodurre alcune copie in bronzo.Nel 1913Enea Tallone ritorna in Svizzera.
Molti palazzi e ville a Locarno, Ginevra eLugano, testimoniano il rigore della sua opera.
Sensibile disegnatore, fu affettuoso fratello per il giovane Guido al ritorno dalla guerra, introducendolo nell’ambiente cosmopolita di Locarno. Nel 1936 tiene una conferenza a Lugano e Bellinzona sul padre Cesare Tallone.L’importante testo è riprodotto integralmente dall’Eco di Bergamo del 3 sett. 1936.Sposa Teresa Giovannetti, patrizia di Bellinzona, figlia del medico Tommaso Giovannetti che fu tra i fondatori dell’ospedale di S.Giovanni in Bellinzona
Hanno quattro figli,Terenzio, Raffaello,Mario, Cesare.


Maria Tallone
, sorella di Enea, nasce a Milano il 13-11- 1879 e muore a 14 anni a Bergamo il 22 agosto 1894
(Gigliola Tallone, catalogo ragionato di Guido Tallone, Skira 1998/Gigliola Tallone, Cesare Tallone, Electa 2005)


Guido Tallone
Bergamo, 11 maggio 1894 –Alpignano, 30 settembre 1967
Figlio del pittore Cesare Tallone e della nobile Eleonora Tango.
Trascorre la sua infanzia a Bergamo fino al 1899, per trasferirsi a Milano quando il padre lascia la direzione della cattedra alla Carrara per reggere la cattedra della scuola di pittura e del nudo a Brera. A Milano giunge insieme ai genitori e otto fratelli, l’ultimogenita nascera’ nel 1904. La casa dei Tallone a Milano diventa un punto di riferimento per gli artisti e intellettuali, cui si uniscono gli allievi del padre, amatissismo e liberale maestro. Guido quindi cresce immerso in un ambiente artistico vivo ed eterogeneo. Trascorre le vacanze nella casa avita di Alpignano (Torino), luogo scelto da tutta la famiglia come rifugio prediletto.
La sua attitudine alla pittura e’ precocissima (Paesaggio lacustre, 1907, Civica Galleria d’Arte Villa dei Cedri, Bellinzona) A 13 anni e’ ammesso alla Scuola Superiore degli Artefici a Brera (1907-1909)
Dal 1909 al 1912 e’ iscritto al triennio dei Corsi Comuni a Brera, dove ebbe come insegnanti Vespasiano Bignami e Camillo Rapetti (figura), Giuseppe Mentessi e Angelo Cattaneo (prospettiva e scenografia). Tra i suoi compagni Mario Chiattone, Antonio Sant’Elia, Alberto Salietti. Infine frequenta come allievo i tre anni della scuola del padre Cesare Tallone che regge la Cattedra di Pittura e del Nudo a Brera dal 1899 al 1919. Guido Tallone frequenta la scuola del nudo il 1912-13 e i due anni della scuola di pittura dal 1913 al 1915, tra i suoi compagni, Alberto Salietti, Gino Sandri, Mario Maserati.
Grazie all’ apertura liberale del padre- la scuola di Cesare Tallone a Brera e’ una scuola aperta- Guido, gia’ dotatissimo, ha modo di lavorare nello studio del padre con allievi piu’ grandi e di confrontarsi a Brera e casa sua con artisti gia’ avviati, in pieno clima futurista, gli ex allievi di suo padre, tra i quali Bucci, Funi, Carpi, Carra’, Bonzagni, Romani e il loro amici Sironi e Boccioni.
Terminati gli studi, parte per la Carnia come disegnatore della I Armata.
Nel periodo bellico stringe amicizia con Ernest Emingway. Nel 1919, alla fine della guerra combattuta al fronte, l’accoglie la triste notizia della morte del padre, avvenuta il 21 giugno 1919.
Dopo un brevissimo periodo nello studio del padre di Corso Garibaldi, 89, irrequieto per la lunga lontananza dall’esercizio della pittura a causa della guerra, compie viaggi di studio a Berlino, Parigi e Madrid. A Parigi stringe duratura amicizia con Ezra Pound, di cui esegue il ritratto, del quale resta solo una fotografia perche’ distrutto durante i bombardamenti del ’43 che colpisce il suo studio e la casa di Via Rugabella, 17 a Milano. (Ritratto di Ezra Pound, 1924 c., p. 52, n. 19)
Studia e copia nei musei gli antichi maestri di cui suo padre tanto gli parlava in toni appassionati, Velazquez e El Greco. Ammira l’espressionismo e in specie l’opera di Kokoscha , di cui diviene amico.
Margherita Sarfatti, amica e frequentatrice del padre dall’inizio del ‘900, e oculata mecenate dei suoi allievi, lo invitera’ ripetutamente a entrare nel movimento Novecento, ma Guido Tallone rifiutera’ garbatamente, avendo in orrore ogni corrente e temendo l’odore di politica. Di personalita’ fortemente individualista, riteneva che la pittura non dovesse essere mediata dalle parole, ne’ costretta in manifesti e movimenti. In piu’ la pittura contemporanea, esaurito lo slancio del Futurismo, si avviava verso una plastica monumentale e statica, che non era nelle corde di Tallone.
Nel 1922 il fratello maggiore Enea, noto architetto, lo chiama per eseguire l’affresco della Chiesetta di Laura nel Cantoni Grigioni. In Svizzera afferma la sua fama di ritrattista. Inizia la sua carriera a Milano nel 1923, inviando all’esposizione al Palazzo della Permanente il Ritratto della signorina Varzi. Nel 1924 vince il premio alla Mostra del Ritratto alla Villa Reale di Monza con il Ritratto della signorina Giuditta Tallone (la sorella Ponina)
Ogni anno partecipera’ a tutte le esposizioni della Permanente, fino al 1967, l’anno della sua morte. Nel 1930 partecipa alla XVII Biennale veneziana, dove esporra’ anche nel 1932, ‘34, ’36,‘42 ,’44 e ‘48 .
Nel 1930 esegue il ritratto del Senatore Gaspare Gussoni, amico del padre e mecenate di molti allievi di Cesare Tallone, tra i quali il figlio Guido. (Ritratto del Senatore Gaspare Gussoni, 1930, p. 60, n. 37)
Nel 1930 debutta con la prima personale alla Galleria Pesaro e nel 1931 tiene una personale alla Galleria Milano, ( ex galleria-libreria di via Croce Rossa), curata dal fratello Ermanno, esperto d’arte contemporanea e antica, che seguirà la sua attività espositiva fino alla metà degli anni ‘50. (Ritratto di “Chicco” Ermanno Tallone, 1941 p. 97, n.108)
Nel ’32 espone una personale a Parigi alla Galleria Bing, nel ‘33 al Palazzo della Triennale di Milano; tra il ’35 e il ‘55 partecipa a importanti manifestazioni estere a Bruxelles (1935), Berlino (1937), Zurigo (1955).
Partecipa nel 1939 alla III quadriennale d’Arte Nazionale di Roma; nel 1948 espone a Milano, Villa Reale, nella I Mostra nazionale d’arte contemporanea “aprile milanese”. Tra le gallerie private piu’ note di Milano, tiene personali nella Galleria del fratello Ermanno Tallone di via del Gesu’,11 (1945 e il 1949), la galleria Sianesi, personale del 1955, la galleria Gussoni, 1959, la Gian Ferrari, 1966; la Narciso di Torino, 1960. Nel 1965 e’ nominato Accademico di San Luca, nel 1966 espone al Centro Rizzoli di New York una personale di grande successo con 47 opere.
Profondamente legato alla madre, vive con lei, nei periodi in cui la sua passione di viaggiatore lo permette, nella casa di via Rugabella,17 a Milano. (Mia madre in carrozza,1936 p.79 n.71)
Tutta la vita fu un grande viaggiatore, conobbe l’India e l’Africa settentrionale e ne fisso’ le impressioni sulle tele. Appassionato dei treni e delle automobili, trasformo’ in casa una giardinetta attrezzatissima, e compero’ una locomotiva che installo’ nel giardino della casa di Alpignano. Teneva sempre sul comodino l’elenco ferroviario che consultava prima di dormire. Amava e frequentava costantemente la casa di Alpignano e ritraeva i dintorni della Valle di Susa. (Il bosco della nonna ad Alpignano, 1964, p.194,n.337)
Tra tutte le citta’ italiane prediligeva Venezia, ritratta nelle vibranti e mobili atmosfere. (Venezia, 1934, p.70, n.58) Tra le sue frequentazioni veneziane, oltre Emingway, la pianista Luisa Baccara, alla quale esegue il ritratto nel 1944, ora al Vittoriale.(Ritratto di Luisa Baccara, 1944, p. 106, n. 124) Ma tutti i veneziani l’amavano, tanto che nel tempo di guerra era chiamato “il Sindaco” per la sua prodigalita’ e simpatia. Apre poi gli studi-casa di Burano e Torcello, che diventano i suoi luoghi d’elezione insieme ad Alpignano.
Coltiva sempre la caccia, la grande passione dopo la pittura, conquistando il record mondiale nella caccia in botte. (Dopo la caccia, 1951, p. 146, n.206)
Nel 1952 e’ invitato a New York da Arturo Toscanini, al quale esegue un ritratto (Ritratto di Arturo Toscanini, 1952,p.150, n. 217)
Splendidi sono i ritratti a matita di Emanuela Castelbarco (1941, p. 215, n. D29) , di Arturo Toscanini (1952, p. 230, n. D63) e di Wanda Horowitz Toscanini (1952, p. 231, n. D64). Nella lunga permanenza negli States esegue anche molti paesaggi. (Sabato a New York, 1952, p. 151, n. 222)
Ricercatissimo dalla commitenza dei ritratti, era elitario e spesso rifiutava impegni remunerativi per ritrarre sconosciuti e parenti che gli accendevano l’estro. (Ritratto della nipote Allegra Ferrari, 1941, p.99,n.110 )
Di temperamento esuberante e affettuoso, contaminava tutti quelli che lo circondavano con la sua travolgente fantasia, che trasformava in opera d’arte ogni momento della vita.
Con grande personalità e sensibilità moderna, fa sua la lezione paterna, accogliendo il monito a non disperdere il dipinto, che va tutto pensato dal principio.
Come nessuno, osa la libertà espressiva della pennellata, quasi gestuale, senza perdere la pienezza figurativa, arricchita di dinamismo. Considera pura pittura il ritratto, la cui resa è essenziale, con illuminante caratterizzazione psicologica.
Si dedica anche ad altri soggetti come il paesaggio ed interni, cogliendo l’emozione da cui scaturisce la ragione di dipingere, per tracciare sulla tela le immediate atmosfere. Incurante del particolare, cogliendo con acuta percezione l’insieme, offre una visione di poetica immediatezza.
La sua pittura e’ il felice connubbio di un enorme bagaglio culturale e tecnico e la fulminea rapidita’ di esecuzione. Ma il vero segreto e’ la sua passione per la vita, che lo porta a trasportare sulla tela l’attimo di innamoramento che coglie in un volto, uno scorcio, un bagliore di luce di un paesaggio.
Più notizie in Gigliola Tallone, catalogo ragionato dei dipinti e dei disegni di Guido Tallone, Skira 1998
1Cesare Tallone, (Savona 11-8-1853-Milano 21-6-1919) figlio del capitano Pietro Tallone ( Pinerolo, 24-9-1816-Parma 11-6-1863) e di Teresa Macario (Alessandria 1917-Bergamo 23-4-1933)
Eleonora Tango (Torino 10-10-1863-Milano 26-4-1938), figlia di Paola Tarizzo Borgialli (Torino 1841-Roma 23-1-1904)) e del Procuratore della Corte dei Conti Vincenzo Tango (Napoli 1938- Roma 19-8-1902)
Ritratto di Ezra Pound, pag 52 n.19; Ritratto della signorina Giuditta Tallone, p.52, n. 20; Ritratto del senatore Gaspare Gussoni, pag.60 n.37; Ritratto di “Chicco” Ermanno Tallone, 1941 p. 97, n.108 ; Ritratto della nipote Allegra Ferrari, 1941, p.99,n.110 ;Venezia, 1934, p.70, n.58; Mia madre in carrozza,1936 p.79 n.71; Ritratto di Luisa Baccara, p.106, n.124; Dopo la caccia, 1951, p. 146, n.206; Ritratto di Arturo Toscanini, 1952,p.150, n. 217; Sabato a New York, 1952, p. 151, n. 222; Il bosco della nonna ad Alpignano, 1964, p.194,n.337.
Per gli studi a Brera col padre Cesare Tallone, Gigliola Tallone, Cesare Tallone, Electa 2005.
È uscito recentemente alle stampe un libro al quale ho collaborato , in cui si parla della Chiesetta di Laura progettata da Enea Tallone e affrescata da Guido Tallone:
Mattia A. Ferrari, S. Domenico sul Monte Laura, Edizioni della Chiesetta, Bellinzona 2006.

Cesare Augusto Tallone
Bergamo,10 maggio 1895-Milano 4 febbraio 1982
Durante la Grande Guerra, esentato dalle armi per un grave incidente, gode di lunghe licenze. Dimesso dal’ospedale di Ravenna, si reca ad Alpignano dove conosce Sigmund Perkowich, un profugo polacco ospite di casa Tallone.Dal 1915 al ‘16 abita a Firenze , dove in quegli anni risiedeva la zia “Virgo”, Virginia Tallone Piatti, giornalista e scrittrice impegnata attivista nel movimento socialista.Qui la sollecita Sibilla Aleramo, gli affida la traduzione in italiano dell’Emile di Rousseau.Al termine della licenza, si dedica alla recitazione per la truppa nella compagnia di Annibale Ninchi.Debutta nel “Piccolo Santo”,il cui autore era il parente commediografo Roberto Bracco: “ebbi la piena approvazione di Roberto Bracco per interpretare la parte di Barbarello”
La turnè il cui debutto si tiene aBarletta, continua al Petruzzelli di Bari, Brindisi, Lecce, Gallipoli e Catanzaro :“Roberto Bracco e Annibale Ninchi scelsero per luogo di commiato la fiabesca foresta della Sila”
Alla fine del conflitto nel ’19,apprende il mestiere di liutaio nella fabbrica Fip di Alpignano e poi alla Zari di Bovisio, di cui fu giovanissimo direttore.Ottenne, nei primi anni venti, con petizioni a D’Annunzio e articoli, di abrogare l’ingiusta legge che obbligava i liutai italiani a siglare con pseudonimi stranieri i loro strumenti. D’Annunzio lo defini “artefice in costruzioni sonore” e divenne accordatore ufficiale del Vittoriale. Perfezionatisi in Germania, negli annì50 inizia la costruzione dei pianoforti “Tallone” dal tipico suono italiano,caldo e luminoso, giungendo in dieci anni di studi e sperimentazioni a produrre il piano gran coda italiano da concerto, presentato al Conservatorio di Milano. Per la perfetta conoscenza dello strumento, fu stimato da Toscanini, accompagnò Benedetto Michelangeli in tre continenti e fu chiamato in Giappone come consulente della Yamaha per gli strumenti musicali. Nel 1966, costruisce il quattro quarti grancoda da concerto, che viene battezzato “Tamaki Miura” dal nome dell’interprete di Butterfly di Puccini.Nella casa sul lago D’Orta, che era stata la dimora dei Conti Peroli, amici del padre Cesare, la figlia Elisa continua la tradizione del settembre musicale, che compie più di quarant’anni, nella Sala Eleonora Tallone che Cesare Augusto dedicò alla madre.
(Gigliola Tallone,Catalogo Ragionato di Guido Tallone, Skirà 1998/Gigliola Tallone, Cesare Tallone, Electa 2005)

Ermanno Tallone
Bergamo,10 luglio 1896-Milano,11 gennaio 1963
Al ritorno dal fronte , si accosta all’antiquariato con la guida di Lino Pesaro, trasferendosi a Londra per irrobustire l’esperienza.Nel 1926 insieme ai fratelli Alberto, Teresa e il cognato Somarè, si occupa della gestione della galleria d’arte sita al piano superiore della Libreria-Galleria di via Croce Rossa,6, sovvenzionata dal Senatore Gaspare Gussoni,(Busto Arsizio1851-1931) amico del padre Cesare.Protettore di molti artisti giovani, per lo più allievi di Cesare Tallone, Gussoni ebbe fiuto e sensibilità per collezionare opere superbe. Insieme ai dipinti di Cesare Tallone di proprietà dei figli, le altre opere in permanenza, provenivano tutte dalla sua scuderia .
Grazie a Gussoni, generoso protettore, i fratelli riuscivano a pareggiare i conti della prestigiosa sede , coraggiosa iniziativa d’avanguardia in quei tempi del dopoguerra .
Insieme ai soliti frequentatori di casa Tallone, vi approdano Gadda, Vergani, Montale, Longanesi, Svevo, questi amico del cognato Oreste Ferrari, e scultori e pittori tra cui Arturo Martini, Sironi e molti allievi di Cesare Tallone.
Somarè scrive i suoi saggi, Teresa fa gli onori di casa, Alberto(Madino) scopre la sua passione dei libri antichi , Ermanno inizia qui la sua futura e brillante carriera di mercante d’arte per rimanervi, quando cambia nome in Galleria Milano nel 1928, all’abbandono di Somarè,che continua a collaborare in esterno. Nel 1928 si tiene la “Mostra di 7 pittori moderni” Bernasconi, Carrà, Funi, Marussig, Salietti, Sironi, Tosi. Alla metà degli anni ’30, Ermanno apre la Galleria E.Tallone di via del Gesù,11, il negozio d’alto antiquariato di via Montenapoleone e la Galleria Tallone-Ciardiello di Montecatini.
Ermanno Tallone, esperto d’arte Primitiva Italiana e dell’Ottocento, amico ed estimatore degli artisti contemporanei, è stimato dall’elite dei collezionisti per il suo gusto raffinato e per la sua cultura. Nelle sue gallerie, in permanenza, oltre le importanti opere contemporanee degli allievi del padre e suoi amici, tra i quali Funi, Tosi, Carrà, Sironi e le opere degli “Italiani di Parigi” De Chirico, Tozzi, Severini, De Pisis , sono illustri dipinti di pittori dell’Ottocento . Indice importanti mostre dedicate all’Arte Primitiva, all’Ottocento italiano e a pittori contemporenei, come il fratello Guido Tallone, Benvenuto Benvenuti e molti altri.
Organizza all’Isola di S.Giulio, nella casa del fratello Cesare Augusto, la mostra di famiglia, in cui figuravano i quadri del padre Cesare e le opere dei fratelli: i quadri di Guido, le preziose edizioni di Alberto, i disegni di Ponina e il pianoforte a 3/4 costruito da Cesare Augusto.
Non improntando la sua opera su una linea precisa, ma al gusto personale nell’individuare le cose più eccelse degli antichi e moderni,Ermanno Tallone è uno dei primi galleristi italiani ad imporre al collezionismo d’allora, quasi solo improntato all’antico, i grandi pittori contemporanei. Amico intimo di Paolo Candiani, troverà in lui un appassionato collezionista.
Nella casa di via Bigli,6 continua nello spirito generoso del padre ad accogliere artisti e letterati, amici vecchi e nuovi.
(Gigliola Tallone, catalogo ragionato di Guido Tallone, Skira 1998/ Gigliola Tallone, Cesare Tallone, Electa 2005)
Alberto Tallone
Bergamo,12 febbraio 1898-Alpignano, 25 marzo 1968
Nel 1916 debutta con Paolina Borboni nel “Fior della vita” al Teatro Storchi di Modena, spettacolo preceduto da una introduzione di D’Annunzio “Per i soldati di G. D’Annunzio detto dall’artista Tallone Alberto”
Il suo primo approccio all’arte della stampa, avviene nella Galleria Librería di via Croce Rossa, nel 1926. Nel 1928 lascia la galleria per condurre una librería antiquaria con Walter Toscanini in via Borgonuovo, cui daranno il nome coniato dalla madre Eleonora per casa Tallone: “Maison Rustique”.
Presentato da Sibilla Aleramo a Maurice Darantiere, parte per Parigi nel 1932 . Alla fine del 1932 risale la sua prima opera significativa, la Vita Nuova di Dante Alighieri
Nel ’37 Darantiere cede a Tallone i suoi torchi e i suoi piombi.
Nella Tipografia dell’Hotel de Sagonne stampa le prime opere in quarto grande nella collana Maestri delle umane lettere .
La sua stamperia è meta di artisti e letterati, tra loro Valery, Palazzeschi, Montale, Ungaretti, D’Annunzio, Severini, De Pisis
Il Nunzio Apostolico di Parigi Roncalli, che sarà Papa, gli chiese di stampare il suo libro prediletto, “L’imitazione di Cristo” di Tommaso da Kempis, di cui corresse personalmente le bozze.
Nel 1960 inaugura la nuova tipografia ad Alpignano alla presenza di Luigi Einaudi.
Per la chiarezza e lo stile della sua pagina , “la sua opera era stata giudicata degna di sostenere il confronto con Aldo Manuzio e Giambattista Bodoni”.
Alberto Tallone , resta ancor oggi un esempio luminoso per l’editoria d’arte.
( Gigliola Tallone, catalogo ragionato di Guido Tallone, Skira 1998/ Gigliola Tallone, Cesare Tallone, Electa 2005)

Giuditta(Ponina) Tallone Ciliberti
Orta,3 ottobre 1904-Alpignano,9 aprile 1997
Pianista precoce e di grande talento, suscita l’ammirazione di Miecio Horszowski e di Cesare Pavese, che tiene con lei nel 1929 un carteggio epistolare .
Sposa nel 1932 Franco Ciliberti, docente di filosofia e teorico dell’arte, fondatore nel 1941 del movimento e della rivista “Valori primordiali”e amico carissimo di Filippo Tommaso Marinetti e di Massimo Bontempelli.Con lui Ponina conduce la Galleria Ciliberti di Milano frequentata tra gli altri, da Carrà, De Chirico,Sironi,Munari, Chighine,Francese,Quasimodo ,oltre che dal mecenate torinese Antonio Gualino. Frequenta gli artisti vicini al marito Ciliberti,il “Gruppo di Como”, tra cui Radice,Licini, Bonfanti.
Nel 1946,rimasta vedova, inizia a disegnare a Como e dal ’48 al ’90, espone a Milano.
Userà sempre soltanto il bianco e nero con una sensibilità vicina a quegli artisti che aveva frequentato col marito e continuerà a frequentare .
Domina uno stile preciso, meditato e sintetico, di matematica e lirica misura come era la sua natura musicale.
La sua carriera durerà 44 anni , fino al 1990.
( Gigliola Tallone, catalogo ragionato di Guido Tallone, Skirà 1998/Gigliola Tallone, Cesare Tallone, Electa 2005)

Oreste Ferrari
Locca di Bezzecca 5 maggio 1890 -Bellinzona ,10 febbraio 1962
Sposa nel 1919 Milini (Emilia)Tallone. Protagonista dell’Irredentismo trentino, amico intimo di Cesare Battisti, volontario nel I conflitto mondiale. Direttore della rivista “La libertà”, è attivo nel comitato sindacale dannunziano durante l’occupazione di Fiume e partecipe della prima resistenza al fascismo nel 22-25. Poeta e insuperabile traduttore di Goethe, fu amico di Italo Svevo. Esule antifascista, viene chiamato alla Consulta. Colpito dalla tragedia della perdita dei suoi cari, la moglie Milini e la figlia Allegra sotto un bombardamento ad Alpignano nel febbraio del 1943, e il figlio Cesare (Mimmo) in un incidente all’Alpe di Borna nel novembre del 1944,vive a Milano fino al 1967 col cognato Guido Tallone, che gli fu sollecito come un fratello. Nel 1977 viene pubblicata una sua raccolta di poesie “Ariadne”, con la prefazione di Sergio Solmi. Si spegne a Bellinzona, dopo aver trascorso gli ultimi anni sereni con la cognata Giuliana Bocca Tallone. Tra le sue opere, il testo critico “ Oreste Ferrari,Guido Tallone, pittori contemporanei italiani,”collana Gabriella ed Amilcare Pizzi, Milano / S.Solmi, Oreste Ferrari,Ariadne, raccolta di poesie di Oreste Ferrari curata da stampata in 500 esemplari fuori commercio da Ottavio Capriolo in Milano nel MCMLXXVII)
(Gigliola Tallone, catalogo ragionato di Guido Tallone, Skira 1998/Gigliola Tallone, Cesare Tallone, Electa 2005)

Paolo Candiani
Busto Arsizio 23-8-1897- Gorla Maggiore 10-8-1981
Paolo Candiani, durante la frequentazione del Liceo Classico, manifesta una forte predisposizione al disegno e una vocazione agli studi artistici, osteggiato dal parere del padre che progetta per lui un futuro nell’industria cotoniera di famiglia. Il cognato Augusto Trovasoli conduce il giovane nello studio di Corso Garibaldi di Cesare Tallone, che accetta il quindicenne Paolo come allievo privato nel 1912 . Frequenterà i corsi fino al 1915, alla partenza per la Guerra Mondiale. Il suo primo ritratto sarà quello della modella Dea, nel 1913.Il fascino del suo maestro lo conquista al punto che tutta la sua vita futura sarà improntata all’arte, per la quale si prodiga con passione e dedizione generosa. Da allievo, frequenta i figli di Cesare e stringe amicizia specialmente con Ermanno, col quale continueranno al ritorno dalla guerra stretti rapporti nel comune campo artistico. Laureato in Architettura al Politecnico di Milano nel 1923, per la sospensione dell’evento bellico, è attivo anche nella ditta di famiglia, il cotonificio Enrico Candiani, di cui diventa Consigliere delegato e poi Presidente. Continua a dedicarsi alla pittura, sempre vivendo l’innamoramento per l’incancellabile carisma del maestro e diventa un collezionista delle opere di Cesare Tallone e di capolavori di antichi maestri, spesso procurategli dall’amico Ermanno, mercante d’arte in Milano di gusto raffinatissimo e profonda cultura. Proprio dalla delegazione composta da Ermanno Tallone, Aldo Carpi e il prof.Loschi, Candiani viene sollecitato ad accettare la carica di Presidente di Brera, nel 1950. Sarà presidente anche del Poldi Pezzoli, dell’Opera Pia Lombardi e Croci, dell’Ente Isola Comacina, enti per i quali provvede al riordino. Realizza la prima Mostra Internazionale delle Accademie nel 1953. Dal 1955 al 1958 diventa anche Presidente della Famiglia Artistica Milanese e a lui si deve il trasferimento nella sede di Piazza Cavour. Viene nominato Commendatore della Repubblica nel 1954, Medaglia d’ Argento dei Benemeriti della Scuola della Cultura e dell’ Arte il 2 giugno del 1955, promosso Gran Ufficiale della Repubblica nel 1957 e nel 1961 Commendatore dell’Ordine della Corona del Belgio, per la sua opera di riordino dell’Isola Comacina, allora proprietà dell’Accademia di Brera, dono del Re del Belgio.Nel 1964 apre a Busto Arsizio la sezione staccata del Liceo Artistico di Brera che nel 1968 diventa Liceo autonomo. Conserva con amore geloso le opere di paesaggio del suo antico maestro che tra i primi riconosce come opere eccelse.
(Gigliola Tallone, Cesare Tallone, Electa 2005)

Libreria Galleria di via Croce Rossa,6/Galleria Milano
n.52)Denuncia di costituzione della società anonima “L’esame”-librería e galleria d’arte,5 gennaio 1928(Milano,archivio della Camera di commercio)
n.53)Denuncia di modifica della ragione sociale di “L’Esame” in Galleria Milano,19 marzo 1928(Milano, archivio della camera di commercio).
Le alterne vicende della galleria di via Croce Rossa,6 sono testimoniate dalla documentazione presente sempre nell’archivio della camera di commercio di Milano;il 23 gennaio 1929 fu deliberato un aumento di capitale da L.50.000 a L.200.000.
Il 16 maggio 1932 la società anonima galleria Milano fu sciolta e la liquidazione fu curata dal conte Vittorio Emanuele Barbaroux(genero del sen. Gaspare Gussoni-1851-1931)
Da segnalare la presenza in qualità di sindaci supplenti dei pittori Achille Funi e Mario Sironi. Venne però sostituita il 23 febbraio 1932 dalla società anonima Galleria Milano-arte moderna, sempre sita in via Croce Rossa,6, di cui erano membri Carlo Peroni, Vittorio Emanuele Barbaroux e Mario Rossi, ma anche questa esperienza fu di breve durata in quanto il 2 dicembre del 1933 la società fu sciolta e messa in liquidazione a cura di Arnolfo Visconti.Interessante è anche il documento del 20 novembre 1935, che attesta la avvenuta chiusura della liquidazione redatto su carta intestata della Galleria Milano.
(Botteghe di Editoria/Biblioteca di via Senato/Electa,1998 n.52,53,pag 56)



Finito il gennaio 2004 e aggiornato gennaio 2006
Dedicato a mio padre Ermanno che mi ha trasmesso intatto il ricordo illuminante del nonno Cesare
Gigliola Tallone