Cesare Tallone
Biografia
di Gigliola Tallone
info@archiviotallone.com

Il sito, qui di seguito, è aggiornato e corretto, Milano, 10 dicembre 2005

INTRODUZIONE E CONSIDERAZIONI DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO
“CESARE TALLONE”
-INTRODUZIONE
-LA GIOVENTU'

-L'ISCRIZIONE A BRERA
-LA FAMIGLIA ARTISTICA
-I PRIMI RICONOSCIMENTI
-ESPOSIZIONE DI ROMA E GLI INIZI DELLA CARRIERA
-LA NOMINA A CARRARA, L'INSEGNAMENTO, ATTIVITA' E NOTE SALIENTI DAL 1884 AL 1891
-CESARE TALLONE E L’ALLIEVO GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO
-ATTIVITA’ E NOTE SALIENTI DAL 1891 AL 1898
-LA NOMINA A BRERA E INCARICHI ACCADEMICI
-MILANO E GLI ALLIEVI FUTURISTI
-LA FAMIGLIA , GLI AMICI E LA MAISON RUSTIQUE
-LA MOGLIE ELEONORA TANGO TALLONE
-ATTIVITA’ DAL 1900 AL 1919 PREMI, INCARICHI ACCADEMICI E NOTE SALIENTI
-EREDITA’ SPIRITUALE DI CESARE TALLONE - LA CRITICA POSTUMA
-I FIGLI
-ARCHIVIO TALLONE

Adesso che il mio libro Cesare Tallone, Electa, 2005 è stato presentato, è tempo di fare alcune riflessioni e, come avevo annunciato, aggiornare il sito web.

Dalle ricerche documentali la mia famiglia, a partire dagli ascendenti di mio nonno Cesare Tallone, assume finalmente connotati precisi e rileva molti aspetti inediti. (vedi cap.“La gioventù”).
La mia scoperta della permanenza a Parma di Cesare Tallone nel Reale Collegio Militare (ex Palazzo Ducale) con la famiglia del 1860 al 1863, anno della morte del padre, il capitano Pietro Tallone, prospetta un nuovo filone d’indagine che sto intraprendendo. A libro ormai dato alle stampe, sono venuta a conoscenza di due ritratti giovanili eseguiti da Cesare Tallone, grazie alla dott.ssa Federica Riva, appartenuti ad un nobile collezionista parmense e da lui donati al Conservatorio di Parma. I ritratti esposti a Palazzo Pigorini e nella bella mostra “ Addio al Ducato”e pubblicati sul catalogo a pag. 150-1 “Giovane suonatore di violino” e “Giovane suonatore di bombardino”, firmati in basso a destra C.T., sono i primi certi ritratti giovanili a noi finora pervenuti. Attribuiti dal Prof. Godi e da me confermati e datati nel periodo anteriore all’ingresso di Tallone a Brera nel 1872, coincidono con le testimonianze dell’epoca che parlano di Tallone giovinetto che ad Alessandria, mentre è aiuto del pittore Pietro Sassi, esegue ritratti per l’interessamento soprattutto dell’industriale Domenico Boratto che riconosce il talento del giovane e lo segue con paterna attenzione. Poichè i dipinti sono appartenuti al collezionista parmense Lodovico Gambara è possibile ipotizzare che la madre, di Cesare rimasta vedova, abbia mantenuto alcuni contatti con conoscenti di Parma, ipotesi consolidata se si pensa che la madre è pianista e ad Alessandria insegna musica, non solo ai figli. Nel suonatore di violino si vede uno scorcio di paesaggio, assolutamente anomalo per Tallone, traccia di una visione romantico-classica dei tempi del Sassi, che potrebbe essere dei dintorni di Alessandria. Si tratta forse di componenti di un’ orchestrina curata dalla madre Teresa? Inoltre in famiglia la musica è una passione ricorrente e lo stesso Tallone aveva una voce ben impostata ed era appassionato di musica. La figlia Milini diventa concertista, Ponina è un ottima esecutrice e Cesare Augusto Tallone diventa un accordatore dall’orecchio infallibile (accordatore ufficiale del Vittoriale) e costruttore dei pianoforti Tallone, amati dai grandi musicisti come Toscanini, Giordano, Fischer, Benedetto Michelangeli.
Sempre grazie all'acquisizione documentale, sappiamo che la sorella di Tallone (vedi cap. la gioventù) Maria Giuseppina Natalina, moglie di
Giuseppe Scribante, si trasferisce a Firenze nel 1875, dove rimane con la famiglia fino al trasferimento a Roma nel 1881. Possiamo azzardare quindi una possibile frequentazione del giovanissimo Tallone a Firenze, ancora studente a Brera, dove può aver ammirato l'opera e frequentato l'ambiente dei macchiaioli. La luce e l'energia plastica dei suoi dipinti ci concede questa ipotesi, con tutta la prudenza di una ricerca recentissima e in progresso.
Rimando al mio libro altre scoperte e considerazioni che abbracciano la sua amicizia con Guido Boggiani e Filiberto Petiti.
Una considerazione importante alla luce della mia quinquennale ricerca, è che fino ad oggi le opere di Tallone si consideravano a partire del 1883, data del debutto alla Esposizione Nazionale-Internazionale di Roma,(gennaio 1883) che conferma il primato di ritrattista di Tallone, con il Ritratto del signor Bernasconi Luigi, acquistato dal Ministero della Pubblica Istruzione con la cifra astronomica di L.6.000.-, ritratto definito da Primo Levi “opera...destinata a fare epoca. Un ritratto come questo che ha avuto il potere di avvincere la critica più severa e il pubblico grossolano, i giudici più intelligenti e la giunta delle Belle Arti, non si descrive; si ammira, traendone un alto conforto per l’arte nazionale”.
A dire il vero, anche il Ritatto del signor Bernasconi Luigi è stato eseguito nel 1882, poichè la mostra romana si tiene a gennaio e per regolamento le opere dovevano essere inviate mesi prima. Poichè il Ritratto femminile della Pinacoteca di Brera reca data autografa 1876, (erroneamente prima d’ora riportato 1886 sul catalogo della Pinacoteca)abbiamo finalmente la misura della forza espressiva di Tallone già all’epoca della scuola di pittura di Giuseppe Bertini, 1876-1879. L’altro splendido ritratto datato 1879 Profilo di donna, e il Ritratto di Re Umberto , donato da Tallone al Municipio di Alessandria nel 1879, ci aiutano a stabilire che prima della mostra romana, Tallone aveva già raggiunto la padronanza dei mezzi pittorici e una spiccata personalità. Completiamo finalmente con le due opere giovanili citate sopra, ed avremo un quadro più esatto del suo percorso. La mia monografia non solo ha colmato lacune e corretto distorsioni, in specie nelle errate datazioni,(vedi Il pittore in erba e I due cuigini nell’apposita scheda in Gigliola Tallone news) ma sta producendo un’ onda di attenzione e nuove acquisizioni di opere e di documenti. Altre opere saliranno alla luce, (in pochi giorni, un ritratto)di questo periodo e di anni posteriori, e altri documenti inediti.
È la gratificazione al mio annoso e attento e faticoso lavoro.

R
are, lacunose ed inaccessibili per i non addetti ai lavori erano le monografie finora dedicate a Cesare Tallone ed in esse la biografia è succinta all’estremo, senza eccedere, inadeguata all’ artista.
Attivo nel quarantennio tra l’ottocento e il novecento,fu pittore di straordinario talento che percorse una strada di libertà e solitudine nella personale sperimentazione e, parallelamente al suo percorso artistico , fu grande maestro , capace di consegnare ai suoi allievi, nella sua scuola innovatrice e colta, alla maniera della bottega rinascimentale, tutti gli strumenti del mestiere oltre che sollecitarli all’indipendenza creativa. All’epoca in cui attendevo a questo sito web, ho dovuto affrontare non poche difficoltà per ricostruire la figura storica di un artista, il cui percorso non era mai stato studiato in modo sistematico. In cinque anni di ricerca, per la preparazione della monografia “Cesare Tallone, Electa,2005”, (libro presentato il 28 novembre 2005 al Circolo della Stampa di Milano), avvalendomi di documenti inediti delle Accademie e degli archivi di stato e curie vescovili, la sua figura ha riacquistato il corpo e l’anima che si stavano perdendo nell’oblio.
Un libro che avvalora e conforta l’immagine di mio nonno, come artista, maestro e prestigioso protagonista istituzionale ed accademico a livello nazionale, a me trasmessa in famiglia e dall’enclave di intellettuali eccelsi che si raccolsero intorno a lui a Milano dai primi anni del ‘900.
Inoltre dalla ricerca negli Archivi di Brera è affiorata la sua natura di insegnante illuminato e innovatore, i suoi metodi, la sua passione per l’arte e l’infaticabile dedizione verso i suoi studenti, anche al dilà dei limiti dell’Accademia, documenti questi, che giustificano appieno l’affetto e la riconoscenza sempre testimoniata da tutti i suoi allievi, che furono circa 600 nelle due Accademie di Carrara e Brera, cui vanno aggiunti i discepoli frequentatori della sua scuola privata , e nei suoi studi milanesi.
Per una volta, non sarà il maestro ad essere ospitato nelle biografie dei sui amati allievi, ma saranno i suoi allievi ad esserlo nella biografia del loro amato maestro.
Voglia mio nonno perdonare il lasso di tempo,quasi cent’anni, ma è pur vero che, interrompendo la tradizione orale, sono la prima in famiglia ad imprendere con la parola scritta, come ho fatto per mio zio Guido Tallone nel Catalogo che gli ho dedicato, la testimonianza dell’avventura artistica ed umana del capostipite di cui mi onoro.
Tu che sei stato, come tutti gli uomini di valore, semplice e schivo, non temere, sono stata obbiettiva e parsimoniosa, in fondo ho solo dato a Cesare quel che è di Cesare…

Tua nipote Gigliola, figlia di Ermanno.